Compliance

Le Compliance Talks di Aptus.AI, episodio 6: intervista con Antonella Coccia

12/12/2023
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Per il sesto episodio della nostra serie delle Compliance Talks ci addentriamo nel settore della compliance assicurativa con Antonella Coccia, General Counsel e General Secretary di AXA Partners in Italia, nonché coordinatrice delle attività del Compliance Officer e del Data Protection Officer. La sesta intervistata della nostra rubrica, dunque, ci porta nel mondo delle assicurazioni, nel quale la compliance riveste un ruolo fondamentale. Infatti, proprio come il settore finanziario, anche quello assicurativo è altamente regolamentato e dunque caratterizzato da un costante e imprescindibile impegno per garantire la conformità normativa.

Antonella, raccontaci meglio chi sei e di cosa ti occupi per la tua azienda.

«Sono l’Head of General Secretary, nonché General Counsel, di tutte le società di AXA Partners in Italia. Oltre al team Legal & Corporate Affairs, coordino anche le attività del Compliance Officer e del DPO. La mia azienda, AXA Partners, è una compagnia assicurativa del Gruppo AXA specializzata nei rami assistenza e tutela legale, nonché nella protezione Credit & lifestyle, una garanzia per i clienti che devono affrontare un evento imprevisto della vita».

Cosa ti piace di più del tuo lavoro e cosa ti crea invece qualche frustrazione?

«Il mio è un ruolo estremamente dinamico all’interno dell’azienda. Abbiamo l’obiettivo di garantire un presidio continuo e costante al business e di proteggere, ma con la spinta giusta. Onestamente sono rare le occasioni di frustrazione. La mia è una strategia ampiamente condivisa nell’azienda per cui lavoro. Io e il mio team cerchiamo di alleggerire molto le giornate, proviamo a divertirci anche durante quelle più pesanti. Le uniche volte in cui mi dispiaccio è quando, a volte, non ci si capisce, quando non riesco ad arrivare a qualcuno fino in fondo».

Come si svolge solitamente la tua giornata tipo?

«Mi alzo la mattina molto presto e di solito comincio a lavorare intorno alle 8, salvo quando accompagno mio figlio a scuola, in quel caso comincio un po' più tardi. Cerco di fissare le riunioni tutte dopo le 10 per avere un paio d’ore di piena concentrazione sull’agenda, le priorità e i documenti importanti che hanno bisogno di una mia lettura, anche se non sempre è possibile. Poi cominciano le riunioni, che durano solitamente fino a sera. Pratico poco sport, leggo meno di quanto vorrei e neanche ascolto audiolibri a doppia velocità... Torno a casa e non cucino, mi arrangio, preferisco parlare con chi trovo ad aspettarmi».

Quali sono le skill principali che deve avere un/una Compliance Officer?

«Dal mio punto di vista le più importanti skill che deve avere un Compliance Officer sono:

  • la competenza, perché questo è un lavoro in cui non si può essere approssimativi;
  • l’organizzazione, perché questo è soprattutto un lavoro di pianificazione;
  • la capacità di farsi comprendere e far comprendere che un sistema di controlli efficace ed efficiente rappresenta per l’azienda l’opportunità di uno sviluppo profittevole e sostenibile - chi non se ne accorge perde un’occasione».

Qual è il problema o limite principale nell’ambito della compliance?

«Il principale limite della funzione di compliance è quello di avere spesso un approccio dogmatico. Un sistema di controlli interni efficace ed efficiente non può essere astratto, ma concreto e deve tenere conto dei rischi effettivi. Si parla sempre di risk based approach, ma poi si finisce per applicare regole che spesso non proteggono niente e nessuno».

Ritieni sufficienti le risorse dedicate alla compliance in Italia?

«Come tutte le funzioni di back office, anche la funzione di compliance è quasi sempre sotto staffata. Questo anche perché, come già accennato, spesso non è capace di comunicare correttamente i propri need e gli obiettivi».

In quali step del processo di compliance ci sarebbe più bisogno del supporto di soluzioni innovative?

«Negli step di compliance risk assessment, ma anche rispetto alla possibilità di avere una dashboard integrata di tutti i sistemi di controlli interni».

Attualmente utilizzi dei tool tecnologici a supporto della tua attività?

«Sfortunatamente nessuno, facciamo tutto “a manina” con Excel, come da tradizione».

Se avesse una bacchetta magica, quale strumento creerebbe a supporto del suo lavoro?

«Mi piacerebbe avere un tool che faccia un’analisi di impatto di ogni nuova normativa che entra in vigore».

Cosa ne pensa della possibilità di applicare la Generative AI (es. ChatGPT) alla compliance o, più in generale, all’analisi normativa?

«Non sono un’esperta di Intelligenza Artificiale, ma, per quello che posso immaginare, potrebbe diventare uno strumento e un supporto importante per tutte le attività, quindi anche per la gestione dei rischi».

Nell’ultimo anno si sono verificate diverse crisi, anche di realtà importanti come SVB e Credit Suisse: come commenta questi episodi? Che impatto stanno avendo sull’ecosistema finanziario?

«Le crisi ci sono sempre state e ci saranno sempre. In linea generale, credo che le ultime crisi abbiano avuto meno impatto di quanto molti, me compresa, si aspettassero. Ritengo che il “sistema” sia ormai abituato ad affrontare certi tipi di crisi, assorbendole senza impatti eccessivi».

Crypto e Fintech sono settori sono in rapida ascesa, ma hanno anche dimostrato scarsa stabilità finanziaria (vedi fallimento FTX, sanzioni a N26, ecc.): quanto inciderà la crescente regolamentazione prevista in questi settori?

«È molto difficile fare delle previsioni. In linea generale, ritengo che una regolamentazione sia necessaria in questo settore e se si riuscirà a definire un impianto normativo che, pur regolamentando questo settore, non ne snaturi le caratteristiche essenziali, si potrà vedere nei prossimi anni un nuovo sviluppo di questi mercati».

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